Alimentazione e patologie muscoloscheletriche, quale correlazione?
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato la presenza di una stretta correlazione tra alimentazione, dolore articolare e presenza di patologie muscolo-scheletriche.
Un’alimentazione disordinata, povera di elementi nutritivi e protratta nel tempo, può facilmente scatenare o aggravare una condizione patologica, già insita nel nostro patrimonio genetico, sviluppando delle vere e proprie malattie specifiche.
L’alimentazione che seguiamo, le nostre difese immunitarie e lo stato infiammatorio del corpo si trovano sempre in una condizione di profonda correlazione.
Patologie frequenti come osteoporosi, cefalea muscolo-tensiva o emicrania, fibromialgia, sclerosi multipla, gastrite, reflusso gastro-esofageo, iperglicemia, ipercolesterolemia ed altre come artrite reumatoide e spondilite anchilosante presentano uno sviluppo ed un’evoluzione che va di pari passo al tipo di alimentazione o allo stile di vita dell’individuo.
È molto importante introdurre gli alimenti nella nostra dieta e nel nostro corpo in modo assolutamente consapevole.
Essi infatti esercitano un impatto notevole sul sistema immunitario, sul metabolismo e possono determinare degli squilibri nell’ambito della composizione corporea, del sistema nervoso, della massa ossea muscolare, nel metabolismo del calcio e nello sviluppo dell’osteoporosi.
L’impatto dell’infiammazione sul dolore muscolare e l’indagine dello stile di vita del paziente:
L’infiammazione cronica, condizione presente in moltissime patologie di carattere muscolo-scheletrico può essere amplificata o ridotta scegliendo la dieta più specifica in base alla propria costituzione e struttura fisica.
Quando si va incontro al fenomeno dell’ingrassamento e cioè, nel momento in cui si verifica un surplus di cellule adipose, si viene a creare un eccesso di molecole pro-infiammatorie che alterano il metabolismo degli estrogeni e del sistema immunitario.
Nell’ambito quindi del nostro percorso riabilitativo-fisioterapico, oltre allo sviluppo di un programma terapeutico, dovrebbe essere anche considerato il fattore alimentare e lo stile di vita del paziente, che inciderà certamente in modo positivo sulla guarigione.
Se l’organismo risulta eccessivamente sovraccarico di scorie metaboliche e “tossine infiammatorie”, avrà un recupero molto più lento, anche nell’ambito della patologia muscolo-scheletrica che sto trattando.
Un corretto stile di vita è un fattore molto importante nel miglioramento di dolori neuromuscoloscheletrici, che, unito al trattamento fisioterapico, determinerà dei validi risultati.
Quali sono quindi i nutrienti più importanti per la nostra dieta nella prevenzione di patologie articolari e muscolari nel loro processo infiammatorio e degenerativo?
-Gli acidi grassi polinsaturi che agiscono direttamente sui processi dell’ infiammazione articolare.
-Le vitamine D, C, E presenti nella frutta e negli ortaggi risultano indispensabili per il benessere di pazienti reumatici, oltre al rame, zinco, selenio.
La dieta da seguire idealmente per la prevenzione di patologie degenerative o malattie infiammatorie croniche è una dieta ipotossica che produce scarse quantità di radicali liberi.
I principali alimenti che presentano proprietà antinfiammatorie sono frutta e verdura, cereali integrali, alimenti ricchi di omega 3, spezie come curcuma, dotate di un importante potere antinfiammatorio.
I 5 CONSIGLI PIU’ EFFICACI PER CONTRASTARE INFIAMMAZIONI E I DOLORI ARTICOLARI:
-Ridurre gli alimenti a base di glutine: questi alimenti nel tempo hanno subito delle modificazioni e raffinazioni così tanto elevate da renderli dei cerali difficilmente digeribili; con un’alterazione della loro struttura molecolare.
-Evitare un uso eccessivo di latte e latticini, poiché in alcuni casi potrebbero aumentare i processi infiammatori dell’organismo.
-Effettuare una cottura del cibo inferiore a 120 gradi: a causa di un’alterazione della struttura molecolare del cibo, che perderebbe le sue proprietà.
-Escludere gli oli industriali, meglio infatti prediligere sempre gli oli extravergini.
-Limitare gli alimenti estremamente manipolati e raffinati.
-Seguire sempre il ritmo circadiano, con una corretta distribuzione degli alimenti durante la giornata.