Il linfedema è un accumulo eccessivo di liquidi extracellulari e di proteine negli spazi tissutali. Questa condizione si verifica quando il volume della linfa supera la capacità di trasporto della linfa del sistema linfatico, creando una maggiore concentrazione di proteine che attirano una maggiore quantità d’acqua negli spazi interstiziali, sviluppando il tipico gonfiore. Il linfedema si divide in due tipologie:

 

-Il linfedema primario è costituito da uno sviluppo insufficiente o da una malformazione congenita del sistema linfatico.

-Il linfedema secondario può manifestarsi in seguito a cause multiple come gli interventi chirurgici, le infiammazioni, le infezioni, le ostruzione e fibrosi, disfunzione combinata sia venosa che linfatica.

Molto frequentemente il linfedema secondario è correlato allo sviluppo di tumori maligni della mammella, della pelvi o dell’addome. I linfonodi e i vasi ascellari vengono spesso rimossi nel trattamento dei tumori primitivi e nella malattia metastatica (ad esempio la dissezione dei linfonodi ascellari in presenza del tumore maligno della mammella, oppure la linfadenectomia pelvica o inguinale, nel caso di trattamento dei tumori pelvici o addominali).

Quando si sviluppa il linfedema è più evidente soprattutto nei segmenti distali in paticolar modo sul dorso del piede e della mano.

L’aumento di volume del liquido interstiziale determina un aumento delle dimensioni dell’arto, con una tensione della cute e maggiore suscettibilità alle rotture cutanee.

Dal punto di vista riabilitativo è presente una gestione multidisciplinare che prevede l’applicazione di più interventi terapeutici:

-Drenaggio linfatico manuale

-Bendaggio funzionale

-Elastocompressione con calze e/o maniche elastiche

-Ginnastica decongestionante

-Pressoterapia come metodica fisica complementare